3829 recensioni a vostra disposizione!
   

IL GRANDE SOGNO Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 18 settembre 2009
 
di Michele Placido, con Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Luca Argentero, Silvio Orlando, Laura Morante (Italia, 2009)
 
Michele Placido è di certo un generoso. Dietro questa apparente storia dell'intimo (nell'Italia del 1968 Laura, la studentessa idealista della buona famiglia cattolica, esita se concedersi al giovane poliziotto che sogna di diventare attore, oppure a Libero, trascinatore dallo sguardo di fuoco del movimento studentesco ), Michele Placido ambisce come sempre a dilatare il proprio cinema nelle dimensioni più universali e politiche dell'affresco storico. Succedeva in ROMANZO CRIMINALE, che spaziava sui quindici anni italiani che dal rapimento di Aldo Moro e dalla strage della stazione di Bologna conducono a Mani Pulite. Si ripete in IL GRANDE SOGNO: con l'ulteriore coinvolgimento della sottolineatura autobiografica. E' stata infatti quella vissuta del regista stesso l'esperienza del celerino Riccardo Scamarcio (al quale ripetono in continuità, come non bastassero i rotocalchi, quanto sia bello): sbatacchiato dalla Puglia natale ad infiltrarsi per conto dei responsabili della repressione fra gli studenti universitari (seguendo modalità invero piuttosto confuse e contraddittorie), ma destinato come sappiamo a ben più lodevoli cammini.

E' un itinerario umano che poteva costituire la parte più autentica del film; prova ne sia la sequenza vera, nella quale l'inquieto Scamarcio viene tradotto al cospetto di un sempre sovrano Silvio Orlando. Si tratta dell'ufficiale superiore delle milizie: ma è egualmente pronto a indulgere nei confronti del recalcitrante giovanotto, addirittura a declamare in nome di Brecht e Manzoni. Dopo le prime scene frizzanti di vita studentesca che ci riportano utilmente agli anni mitici della contestazione, ecco che IL GRANDE SOGNO sembrava permearsi di quell'humour malinconico e un briciolo distaccato che tanto avrebbe giovato alla parte restante. Il film affonda invece fra le pieghe aneddotiche e didattiche, sempre più fotoromanzate, di una liberazione che per gli autori pare essere stata prioritariamente in atto fra le precarie lenzuola della situazione. Che, dei tanti conflitti psicologici in gioco si limita a quelli interminabili e lacrimosi della risaputa famiglia borghese di Jasmine Trinca.

Impossibile allora non riferirsi a un film come LA MEGLIO GIOVENTU' che egualmente intendeva evitare le elucubrazioni autoriali a favore di una lettura più televisivamente aneddotica degli avvenimenti. Ma che dalle motivazioni dei personaggi, dal tragicomico quotidiano se non dei destini epocali riusciva a tradurre con affetto il desiderio di capire.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda